La parola “regime” viene in più situazioni impiegata nel diritto tributario, così come nella finanza. In quest’ultimo ambito si fa spesso riferimento al “regime” valutario, per quello che riguarda le norme che regolano le operazioni di valuta con l’estero, mentre possiamo parlare di “regime” aureo, rifacendoci al sistema monetario usato principalmente durante i primi del Novecento.
In un contesto di diritto internazionale, il “regime” degli Stretti e dei Canali rimanda a quelle che sono le convenzioni ed i regolamenti internazionali, inerenti al sistema di navigazione al loro interno.
Tra i diversi settori in cui viene spesso usata, riscontriamo questa terminologia anche in geografia, con particolare accento al complesso delle variazioni di portata dei corsi d’acqua per effetto di diversi fattori, come le precipitazioni, i cambiamenti stagionali e gli apporti d’acqua di ulteriori affluenti. Per citare qualche altro esempio, sempre in geografia, si usa dire venti a “regime” di brezza, per indicare i venti più leggeri, con velocità minime e che solitamente si individuano in determinati periodi dell’anno.
Come avviene nelle applicazioni tecniche, anche la parola “regime” tocca la meccanica attraverso la fisica. Nello specifico, per quanto concerne il numero di giri di una macchina o di un motore che viene definito “a regime”, nelle scienze fisiche facciamo riferimento all’andamento di un fenomeno con un certo grado di regolarità.
Neppure le scienze dell’alimentazione restano “a digiuno” nell’uso del termine che, anzi, risulta essere preponderante nel corretto approccio ad un sano stile di vita, in cui un “regime” alimentare equilibrato risulta essere indubbiamente necessario
Ecco che terminologie come “regime” ipocalorico o ipercalorico, ipolipidico o iperlipidico, assumono rilevanza anche dal punto di vista medico in quanto direttamente impattanti sulla salute individuale.
Passando alla zootecnia, possiamo ritrovare anche dei riferimenti al “regime” verde, cioè esclusivamente a base di piante fresche, riguardante il tipo di alimentazione degli animali domestici.
L’etimologia della voce “regime” allude al latino regĭmen regimĭnis, “governo, amministrazione”, derivante da regĕre cioè “reggere”, anche se “regime” si dovrebbe pronunciare preferibilmente con l’accento tonico - che cade sulla lettera “i” - per effetto della successiva influenza della prosa francese, attraverso il Codice Napoleonico (Code Napoléon) con cui, agli albori dell’Ottocento, si iniziò a diffonderne l’uso.
Il significato della parola, che politicamente potrebbe essere semplificato in “forma di governo”, corrisponde al complesso impianto organizzativo degli apparati politici di uno Stato ed al loro ordinamento.
Ciò detto, questo non escluderebbe però l’intrinseco carattere negativo del termine, usato in ragione di tendenze oppressive e autoritarie di diversi governi passati, o attualmente ancora presenti, in alcuni Paesi del mondo.
Poiché - purtroppo - la storia tende a ripetersi ciclicamente, talvolta il riscontro di “regimi” mascherati da democrazie, non sembrerebbe rappresentare un’ipotesi del tutto fantasiosa.
La rotazione delle forme di governo secondo la teoria storiografica dell’anaciclosi - teoria sulla loro ricorrenza ciclica, il cui fenomeno riguardò la maggior parte delle città Stato e colonie elleniche dell’antica Grecia - ben spiega l’evoluzione, appunto, ciclica dei “regimi” politici che andrebbero ad avvicendarsi nel tempo, a seguito del loro stesso deterioramento, per poi ritornare alla forma originaria di partenza e riprenderne lo sviluppo, in un ciclo continuo.